Quante volte in un normale giorno della nostra vita poniamo attenzione reale a ciò che ci circonda?
La stessa passeggiata, lo stesso cocktail, lo stesso tragitto verso il lavoro ha delle caratteristiche particolari che senza un’attenzione specifica potrebbero sfuggire. Levare i paraocchi che spesso si indossano offre uno spettacolo sensazionale. Pensiamo all’olfatto, Italo Calvino scrisse “L’odore subito ti dice senza sbagli quel che ti serve di sapere, non ci sono parole né notizie più precise di quelle che riceve il naso”. Sfruttare la capacità di sentire gli odori impreziosisce ciò che si fa e il piacere di farlo. Pensiamo ad una passeggiata tra le montagne, come sarebbe senza il profumo dei pini o della terra che si calpesta? Qual è la sensazione legata a quel profumo? Ognuno conosce perfettamente il proprio piacere e l’emozione che alcuni profumi scatena. L’olfatto ha una grande capacità di modificare il nostro inconscio profondamente, nel naso sono presenti un’infinità di recettori che mandano segnali al cervello in base al loro legame con molecole esterne che li sollecitano. E’ così varia la produzione degli odori da rendere questo meccanismo straordinario. Alcuni odori sono particolarmente buoni mentre altri cattivi, dal punto di vista evolutivo alcuni odori sono segnali di pericolo mentre altri segnali di piacere. Gli odori sono collegati alla memoria attraverso l’ippocampo, per cui si tende a ricordare un particolare odore di una crostata di marmellata fatta dalla nonna, e sono anche attivatori di emozioni attraverso il sistema limbico e l’amigdala.
Rimanere in contatto con le proprie emozioni è un modo per conoscersi e scoprire nuove cose di sé.